Giuseppe Marcadent lavora con terre e materiali ceramici che arrivano da molte parti del mondo (Nuova Zelanda, Francia, Inghilterra, Spagna…). In Italia tutto questo viene plasmato, nulla in questo processo viene creato a caso; il nero è “quel nero”, l’oro è messo solo dove serve e non usato per colpire e distrarre le persone; lo spessore delle piastre deve essere sottile per evocare leggerezza ma anche limite e capacità tecnica.Tutto questo rende ogni oggetto unico ed irripetibile.
Trittico Horizon n°2- Gres smalti e oro Giuseppe Marcadent |
Le forme sono essenziali.
Il
nero e l'oro, il quadrato nel quadrato, le bande rudemente plasmate e
collocate tra loro in posizione ortogonale, l'avventura del fuoco ad elevate temperature e lo
scroscio dell'acqua che forma
un effetto plastico, ed altre forme fantastiche.Il
nero, è un mistero denso di infinite cose. Ha in sé la sostanza dei
colori fondamentali. Ha profondità abissali, e la capacità di
sostenere grandi eventi. Come un grembo capace di dar vita.
L'attraversamento
del periglioso nero da una banda oro suscita una grande emozione:
pensi ad una
marcia gloriosa e trionfale.
II
quadrato, diversamente dal cerchio che ha infinite partenze ed
altrettanti arrivi, è una superficie
armonica con lati uguali e angoli retti la cui somma equivale ad un
angolo giro. come
l'estroversione dei cerchio.
Tea light- Porcellana Giuseppe Marcadent |
Le porcellane.
La maggior parte sono
eseguite con la tecnica del colaggio e rifinite o modificate a mano,
per ottenere spessori molto sottili che enfatizzano la trasparenza
finale della porcellana. La temperatura massima di cotture è di
1280°. Altre porcellane, come i gioielli, sono eseguite a mano.
La finitura esterna è
volutamente lasciata a “Bisquit”.
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